ACQUA MICROFILTRATA VENDUTA COME MINERALE | Marzo 2014

Valerio Staffelli ha condotto un’altra indagine tra le acque microfiltrate nel settore della ristorazione e il 17 marzo 2014 la trasmissione Striscia la Notizia ha mandato in onda un nuovo servizio. Questo è il link: http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video

Questa puntata, oltre a mostrare il solito aumento della carica batterica (in un caso si è visto anche la presenza di Escherichia Coli che è un indicatore di contaminazione fecale), ha evidenziato un altro tipo di criticità, riguardante più che altro gli aspetti della comunicazione, da non sottovalutare però visto che, per legge, il confine con la frode in commercio è sottile.

Sono finite sotto la lente di ingrandimento di Striscia la Notizia le acque microfiltrate che vengono servite ai tavoli del ristorante in bottiglie tappate e sigillate.

Nel tentativo di ovviare alle controindicazioni dell’acqua sfusa in brocca e di conservare i vantaggi della spillatura in loco, che rappresenta una valida alternativa all’uso dell’acqua in bottiglia, alcuni produttori propongono acque trattate e confezionate in bottiglie sigillate ed etichettate. Tale pratica non è vietata dalla legge, infatti il D.Lgs 31/2001 contempla “le acque trattate o non trattate, destinate ad uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande, o per altri usi domestici, a prescindere dalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete di distribuzione, mediante cisterne, in bottiglie o in contenitori”; tuttavia questo tipo di confezionamento crea una certa ambiguità confondendosi, almeno esteriormente, con le acque minerali. Si tratta in molti casi di una scelta studiata, il prodotto confezionato ha lo scopo di rassicurare maggiormente il cliente con una qualità garantita sino all’atto dell’apertura, proprio come avviene per l’acqua minerale, anche se in etichetta viene segnalato che si tratta di un qualcosa di diverso, di acqua microfiltrata appunto. Ed è proprio questo il nocciolo della questione e ciò su cui si è basata l’indagine.

Il settore delle acque filtrate servite al ristorante infatti è regolamentato anche da un altro decreto, il D.Lgs 181/2003, che prevede che il cliente venga informato circa la tipologia di acqua che gli viene offerta, ovvero che sta bevendo acqua di rete affinata e non acqua minerale attraverso le diciture “acqua potabile trattata” o “acqua potabile trattata e gassata”, che devono essere poste, chiaramente visibili, su tutti i contenitori, caraffe, brocche o bottiglie.

Per questo motivo le bottiglie che vengono utilizzate a tal scopo, comprese quelle che sono apparse nel video di Striscia, contengono questa informazione, quindi da questo punto di vista i produttori di questa tecnologia (la macchina che filtra, tappa e sigilla la bottiglia) non sono perseguibili. Lo sono invece i ristoratori se (per ignoranza o perché mal consigliati) spacciano ai clienti le bottiglie di acqua microfiltrata a fronte di una chiara richiesta di acqua minerale. Per la vendita di acqua depurata al posto della minerale si può configurare l’ipotesi di frode in commercio per il quale è previsto l’intervento dei NAS e le relative conseguenze.

Dott. Giorgio TEMPORELLI

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