Acque alcaline chiarimenti

Mi riferisco all’ intervista su altroconsumo in merito all’acqua ionizzata alcalina. Sarei interessato a conoscere il suo parere sui seguenti elementi: i venditori dei costosi apparecchi per ottenere l’acqua alcalina sostengono che in Giappone tali apparecchi sono stati adottati dagli ospedali. Sarà vero? In tal caso, dovrebbe essere stata fatta qualche ricerca. Ho letto alcuni libri del dr. Young, di san wang, ecc. Nei quali in sostanza si sostiene che bevendo acqua alcalina di aiuta il sangue a mantenere il ph leggermente alcalino, evitando così che il sangue stesso depauperi l’organismo di minerali, onde alcalinizzarsi, causando varie malattie degenerative. Vero o no che sia questa tesi, le case farmaceutiche non faranno mai fare ricerche a questo scopo, per non rovinare il loro business dei farmaci.
Credo che la ricerca sia tutta nelle loro mani. D’altra parte temo che il cloro (e il fluoro?) Contenuti nell’acqua dell’acquedotto possano causare molte malattie degenerative. Circa le acque minerali, sospetto che si dissolvano in esse dei componenti la plastica delle bottiglie(ftalati). Inoltre nessuna spiegazione viene fornita circa la lunga conservabilità dell’acqua in bottiglia, mentre l’acqua di
Fonte, messa in un contenitore, sembra che marcisca dopo pochi giorni. Lei cosa pensa su questi argomenti, importanti per la ns. Salute e sugli interessi contrastanti connessi, che tendono ad alterare delle obiettive informazioni?
Cordiali saluti.
Carlo


Risposta:

Buongiorno,
in merito all’acqua alcalina le allego un articolo che avevo scritto per Ingegneria Ambientale, da cui poi ha avuto origine l’intervista, la mia opinione attuale sull’argomento è rimasta la stessa.
Per quanto riguarda le problematiche delle acque potabili, di quelle minerali e di quelle sorgive che lei evidenzia devo dirle che si tratta di temi complessi e di lunga trattazione. Sinteticamente posso confermare che qualsiasi acqua di rete trattata con cloro contiene sottoprodotti (trialometani e altro) generati dal contatto del disinfettante con la materia organica presente nell’acqua, esiste però una normativa che ne prevede una concentrazione massima, pertanto riteniamo che le acqua distribuite non costituiscano un pericolo. Analogo discorso vale per il PET delle bottiglie, che se sollecitato da temperature elevate può rilasciare sostanze nell’acqua, ma si tratta sempre di quantità irrisorie, trascurabili, contemplate dalla normativa. Le acque naturali in genere marciscono proprio perchè non disinfettate, la carica batterica normalmente presente ne altera con il tempo le qualità. Sul mio sito www.giorgiotemporelli.it può trovare e scaricare materiale sull’argomento.

Cordiali saluti
Dott. Giorgio TEMPORELLI

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