Opportunità di trattare l’acqua del robinetto

Buongiorno Sig. Temporelli,

ho alcuni dubbi da togliermi. Per farle capire bene il mio pensiero devo farle una lunga premessa. Mi sono imbattuto in un video corso del dottor Claudio Pagliara, oncologo. In questo video viene spiegato che la miglior cura contro il cancro è la prevenzione e quindi bisogna attuare una serie di accorgimenti che devono fare pendere l’ago della bilancia verso tutto quello che crea beneficio al nostro corpo piuttosto che verso quello che reca danno. Quindi si parla attività fisica, conservazione dei cibi, pentole giuste da utilizzare, l’importanza della mente nel senso che si devono coltivare pensieri positivi, di amore, avere dei sogni. Parla di alimentazione e quindi anche dell’importanza enorme dell’acqua. dichiarando i sistemi ad osmosi inversa i più sicuri per depurarla. Diciamo che l’insieme di tutte queste cose creano i presupposti per vivere in salute anche se chiaramente non è matematico. Voglio farLe presente che molta gente a chiesto al dottore consigli su quali aziende contattare per installare il depuratore e lui ha dato sempre consigli tecnici ma non ha mai fatto riferimenti a nessuna azienda. Questa cosa mi ha colpito in quanto mi fa pensare che il suo è un consiglio puro privo di ogni condizionamento. Io faccio un ragionamento che mi sembra così logico che addirittura diventa banale, ma probabilmente mi scappa qualcosa: 1-le quantità dei pesticidi nella frutta e verdura vengono dichiarate in quantità tollerabili dall’uomo 2-la carne-pesce -latte e altri alimenti che si comperano al supermercato contengono quantità di elementi che fanno male all’uomo ma trascurabili 3-uguale per i medicinali 4-uguale per onde elettromagnetiche 5-uguali per radiazioni 6-uguale per l’acqua 7-altro Se guardiamo i punti sopra ognuno fa riferimento alla materia di cui tratta ma la domande è: Se sommiamo tutti i punti l’organismo umano è in grado di tollerare questo bombardamento e per quanto tempo? Un detto pugliese dice”cend nend accidn nù ciucc” che vuol dire “cento niente uccidono un asino”. Ecco credo che il punto sia proprio questo Allora io dico che una persona non deve stravolgere la propria vita per cercare di “difendersi” e non deve neppure vivere nel terrore, ma sapere e informarsi è fondamentale per fare delle scelte consapevoli. A questo punto le posso spiegare il mio parere sull’acqua. Il nostro pianeta è inquinatissimo e sicuramente considerando il ciclo naturale dell’acqua credo che anche essa lo sia. L’ acqua del rubinetto è potabile ma non pura come dovrebbe essere così come non lo è il cibo che mangiamo o l’aria che respiriamo. Quindi quello che penso è che utilizzare un’acqua depurata ed inserirla in un contesto come quello indicato nella premessa iniziale sia un tassello molto importante da aggiungere per fare pendere l’ago della bilancia dalla parte degli effetti benefici. Chiaramente in un contesto, stile di vita diverso solo l’acqua fa ben poco e allora l’acqua del rubinetto può anche andare bene. Mi farebbe enorme piacere sapere il suo punto di vista su quanto scritto Nella speranza di un suo gentile riscontro le porgo cordiali saluti Fabio.


Risposta: Buongiorno Fabio, le posso dire che concordo con lei sul fatto che trattare l’acqua al punto d’uso, al livello domestico, con un’idonea tecnologia può migliorare la qualità dell’acqua, che già è potabile. Non concordo sull’utilizzo esclusivo dell’osmosi inversa come soluzione, ho sempre sostenuto (penso che possa trovarne ampiamente traccia nei miei libri e anche in alcune risposte a domande similari alla sua sul mio sito) che prima di tutto occorre evidenziare il problema che ha l’acqua (se c’è, non è detto…) e di conseguenza adottare la tecnologia più adatta. In molti casi si tratta solo di migliorarne il gusto eliminando il cloro residuo, per fare ciò esistono tecnologie e dispositivi molto più semplici ed economici dell’osmosi inversa, che permettono di intervenire sui caratteri organolettici, lasciando più o meno inalterato il contenuto salino, che ha la sua importanza! Non mi preoccuperei invece di ricercare ed eliminare eventuali microinquinanti presenti in traccia, non sono di certo quelli il problema dell’impatto globale sulla salute di un individuo… Questo è, in estrema sintesi, quello che penso.

La saluto cordialmente Giorgio TEMPORELLI

4 commenti su “Opportunità di trattare l’acqua del robinetto”

  1. Buongiorno sig.Temporelli, sono assolutamente ignorante su queste cose, però mi sono imbattuta anch’io su internet ascoltando vari video,l’acqua in bottiglia di plastica se esposta al sole può diventare cancerogena e se fosse in bottiglia di vetro Cavour qualcosa? L’acqua del rubinetto è potabile xk ha più controlli, ma sa di cloro, e se la facessimo bollire? grazie mille x la risposta,saluti

    1. Buongiorno Nadia, l’acqua del rubinetto è potabile ma potrebbe richiedere alcuni “ritocchi” per affinarne gli aspetti organolettici (come lei evidenzia il gusto di cloro, in primis). Non ci sono pericoli microbiologici, quindi eviterei la bollitura, che peraltro andrebbe a concentrare le sostanze disciolte presenti nell’acqua. Per migliorare il gusto è sufficiente orientarsi su filtri contenenti carbone attivato, a partire dalle semplici caraffe filtrante a dispositivi da sistemare al rubinetto o filtri sottolavello. Cordiali saluti

  2. Dott. Temporelli buongiorno, mi accordo alla conversazione. Guardando e leggendo articoli, ovviamente alla luce dei recenti casi di PFAS, stiamo valutando l’installazione di un sistema filtrante domestico. Ho letto che in altre risposte Lei indica che un filtro ai carboni attivi sia sufficiente ma, in alcuni studi, da quel che ho letto pare che la loro efficacia non sia eccezionale e consigliano l’osmosi inversa (ad esempio qua: https://edition.cnn.com/2023/03/14/health/pfas-water-filters-wellness/index.html). Alla luce di ciò, se uno optasse per l’osmosi inversa, andrebbe sempre previsto un qualcosa per rimineralizzare l’acqua? Oppure, dalla sua esperienza, vi sono filtri al carbone più efficaci di altri, che invece assolvono il loro dovere anche contro i pfas? Mi viene in mente ad esempio un test fatto sui filtri da caraffa ben noti, dove a parte il cloro, pare non filtrino quasi nulla…grazie

    1. Buongiorno Simone,
      innanzitutto consiglio di verificare se sussiste davvero un problema di PFAS nell’acqua erogata, in termini di concentrazione rispetto ai limiti di legge, per capire e quantificare l’eventuale problema. In ogni caso sia i carboni attivo che l’osmosi inversa sono efficaci nella loro rimozione, con la differenza, come già da lei evidenziato, che l’osmosi elimina anche la salinità, quindi se si volesse procedere su questa strada occorre valutare un impianto che abbia il filtro riminerilizzatore o come minimo un sistema di bypass per miscelare l’acqua.
      Un cordiale saluto

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