Sicurezza impianti osmosi inversa

Gent.le Sig. Temporelli,

Le scrivo per un gradito parere in merito. Al fine di limitare i rifiuti di bottiglie di plastica, in famiglia vorremmo acquistare un depuratore d’acqua potabile a osmosi inversa (infatti l’acqua di rubinetto qui è piuttosto calcarea con sapore di cloro, se non filtrata). L’intenzione è di acquistarlo dalla stessa ditta produttrice, su indicazione di un nostro conoscente che ne ha testato l’efficacia. L’autorevole rivista Altroconsumo ne sconsiglia però l’uso per eventuali problemi di contaminazione dell’impianto da microrganismi (quali Pseudomonas aeruginosa) ipoteticamente (anche se non sicuramente) dannosi per la salute. Gradirei una sua opinione sulla vulnerabilità di questi impianti a tale evento microbiologico e eventuali statistiche in merito (ovvero se tali contaminazioni siano frequenti nei suddetti impianti e quindi nell’acqua filtrata, o piuttosto trascurabili). Infine se, in base alla sua esperienza, una contaminazione dell’acqua da tale microrganismo (o altri ev.) può dirsi pericolosa per la salute, allo stato attuale delle conoscenze.

Ringrazio per l’attenzione e saluto cordialmente,

Flavia Brisotto


Risposta:

Buongiorno sig.ra Flavia,
premesso che il sapore di cloro si può eliminare con dei semplici ed economici filtri a carbone attivo, che le caraffe filtranti oltre al carbone contengono anche una piccola quantità di resine per addolcimento e che “il calcare”, ovvero la presenza di sali di calcio e magnesio dell’acqua che danno origine alla durezza, non costituisce un problema per la salute contrariamente a molti luoghi comuni lo associno all’insorgenza dei calcoli, confermo che un impianto ad osmosi inversa risulterebbe efficace per quanto lei chiede.
Come ogni impianto di trattamento dell’acqua non presenta nessun pericolo, a patto che la manutenzione (sostituzione delle parti di ricambio) venga effettuata seguendo le indicazioni della casa costruttrice.
La particolarità più grande di un sistema ad osmosi è quello di ridurre il contenuto salino; questi impianti sono dotati di una valvolina di miscelazione che consente di regolare la salinità residua nell’acqua permeata (la legge suggerisce di non scendere sotto i 15°F).
Per quanto riguarda la pseudomonas aeruginosa posso dire che si tratta di un microrganismo con elevata capacità di adattamento, è pressoché ubiquitario ed è possibile ritrovarlo sia nel suolo sia nelle acque. La ricerca di questo ceppo come indicatore di qualità dell’acqua potabile è legata alla necessità di verificare l’efficacia del trattamento a cui tali acque sono soggette; nel caso delle acque imbottigliate la sua presenza è indice di cattiva procedura di confezionamento o conservazione; la presenza negli impianti di trattamento domestico dell’acqua evidenzia spesso un’inadeguata pulizia/manutenzione dello stesso. Pseudomonas aeruginosa è un indicatore, la sua presenza non rappresenta un pericolo diretto ma evidenzia una situazione di potenziale pericolo dovuta appunto alle condizioni ambientali/gestionali.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro ed esaustivo, nel poco spazio concesso da una mail.
Rimando al mio sito web www.giorgiotemporelli.it per ulteriori approfondimenti e, se lo ritiene, mi ricontatti pure.
Un cordiale saluto

Dott. Giorgio TEMPORELLI

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